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Contrasto ai rifiuti radioattivi: Responsabilità e Ruolo dei Sindaci e dei Comitati Cittadini

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Dopo la pubblicazione da parte di Sogin della Carta della Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad accogliere il Deposito Nazione dei rifiuti Radioattivi, i Comuni Italiani indicati come idonei hanno inalberato le insegne della protesta.

Dopo le prime dichiarazioni “a caldo”, dettate  dalla urgenza di manifestare nella forma più sintetica la contrarietà alla proposta, occorre predisporre argomentazioni e strategie di spessore tenendo conto delle varie tappe attraverso cui potersi tecnicamente opporre alla eventuale scelta  del sito, ovviamente se esistono realmente motivazioni concrete sulle quali basare la propria contrarietà al progetto.

La Provincia di Viterbo che risulta la più gettonata in Italia essendo state indicate ben 22 aree potenzialmente idonee nel suo territorio su un totale di 67 identificate nell’intero Paese ,  e che presenta oggettive motivazioni di contrapposizione, non ultima quella legata al suo ecosistema e alla alta incidenza di tumori, deve o dovrebbe mettere in atto un piano strategico finalizzato al maggior coinvolgimento della popolazione e ad una azione per quanto possibile coordinata dei Comuni coinvolti.

La prima tappa da affrontare riguarda la partecipazione alla Consultazione  Pubblica,  finalizzata alla presentazione di osservazioni al piano complessivo proposto dalla Sogin al fine di far valere le proprie ragioni di contrarietà alla scelta.

I Sindaci sono i primi e più rappresentativi soggetti deputati a partecipare alla Consultazione Pubblica. Un’azione Comune, al di là degli orientamenti politici, sarebbe la strada maestra da seguire: una unione delle forze renderebbe più autorevole la opposizione e consentirebbe di avere a disposizione, anche per motivazioni economiche,  i tecnici più qualificati nei vari settori sui quali argomentare il dissenso. L’azione combinata e coordinata di un numero significativo di Comuni renderebbe l’azione di contrasto più incisiva e darebbe valenza ad una esclusione dal panorama delle scelte dell’intera Provincia di Viterbo, rispetto alla contrapposizione di un fronte spezzettato, con il rischio di assunzione di posizioni distinte se la discussione sulle scelte  propendesse per alcuni Comuni  rispetto ad altri pur idonei. La costruzione del Deposito non costituisce un danno per un solo Comune ma per tutti i Comuni della Provincia, con riflessi negativi anche per una economia diffusamente basata sul turismo e  sull’agroalimentare.

Il coinvolgimento della popolazione ha enorme importanza, così come la informativa corretta sui progetti dell’Enel e riguardo ai rischi connessi e alle conseguenze per la economia e la salute dei residenti. Non da ultimo sarà necessario spiegare in dettaglio quali siano i supposti benefici derivanti dalla realizzazione del Deposito Nazionale, posto che come sempre accade in eventi analoghi, chi propone opere di grande impatto ambientale e sociale tende a sminuirne i rischi e ad esaltarne i benefici. Per le popolazioni assumere informazioni precise, farsi una idea corretta sulla entità del progetto del Deposito Nazionale non è semplice , data la complessità della materia e la enorme mole della documentazione da analizzare.

Questo spetta in primis ai canali usuali di informazione, ai media, alla politica locale e a quelle associazioni di volontariato che come sempre di fronte a problemi di straordinaria rilevanza, come quello di cui trattiamo, si attivano per canalizzare informazioni e creare opinione.

Anche i comitati cittadini fanno parte di queste categorie di attività ed hanno sicuramente il pregio di sopperire alle mancanze nella informazione, di facilitare la comprensione dei problemi, di  creare  opinione, di indicare e guidare forme di dissenso. Queste forme di attivismo volontaristico, se costituite in forma legale, possono anche sopperire alle mancanze delle amministrazioni, costituirsi in giudizio, rappresentare legalmente gli interessi degli aderenti, tanto più significativamente quanto maggiore è il numero delle persone che rappresentano, fino a volte a rappresentare di fatto intere comunità. La responsabilità in questo senso è grande per coloro che si ergono a guide di iniziative di questo genere e nella fattispecie dal momento che la realizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi è un problema comune, che può incidere in maniera profonda per intere comunità e per tempi lunghissimi, è essenziale che organizzazioni del genere,  comitati, associazioni o quant’altro, siano  innanzitutto apartitiche e rappresentino nei fatti l’intera comunità. E’ questo l’unico modo per evitare  strumentalizzazioni di tali iniziative a fini politici o personali e per evitare di indebolirne l’efficacia o la coerenza , specie nella eventualità che i partiti di riferimento, se esse  si fossero connotate politicamente, finissero per avere idee diverse per convenienza strategica.

Anche a Montalto di Castro  si sta formando un comitato per  opporsi al piano della Sogin, che indica in questo territorio uno dei più idonei all’accoglimento del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi , reiterando l’ennesimo tentativo di aggressione dopo il doppio fallimento del nucleare, la costruzione della centrale policombustibile più grande d’Italia in combinazione con il vicino polo energetico di Civitavecchia, inseriti fra i dodici impianti industriali più inquinanti d’Italia, dopo il fallimento della realizzazione del porto metanifero di fronte alle sue coste.

Ora è il momento del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi, deposito unico per tutti i rifiuti prodotti in Italia. Il Comune è ufficialmente schierato per il no al Deposito e ha intrapreso la strada della opposizione coordinandosi con altri Comuni e ha iniziato a mettere in atto una strategia tecnica oltre che meramente politica. Il coordinamento fra Comuni è in atto ed è auspicabile che sia in grado di attirare l’interesse di ulteriori Comuni, almeno quelli del Distretto Sanitario A, il più denso di aree potenzialmente idonee.

E’ altresì auspicabile che gli eventuali comitati cittadini che si vanno formando mantengano una indipendenza politica al fine di risultare accetti alla maggioranza della popolazione e che siano di supporto se la politica locale dimostra di operare nella giusta direzione, riservando la critica o l’opposizione quando questo atteggiamento venisse meno.

firma di giorgio